2.10.06
IL BELPAESE si conferma una meta turistica di alto livello.
Questo il quadro che merge dalla presentazione della 15/a edizione del «Rapporto sul Turismo Italiano», composto da circa 850 pagine tra dati ed analisi, realizzato da Mercury srl con il coordinamento di Emilio Becheri e la direzione scientifica di Piero Barucci dell'Università di Firenze. L’Italia è sempre più una vetrina a cui soprattutto i turisti stranieri non sanno resistere. Ecco cosa emerge nel dettaglio dal rapporto. Una ulteriore crescita delle presenze turistiche (+2,7%) unita alle buone indicazioni per i settori di benessere, natura e montagna estiva e qualche difficoltà invece per turismo balneare e montano invernale. Un documento che mostra l'andamento dell'Italia nel 2005 e le prime valutazioni sul 2006, attraverso dati ufficiali e stime in grado di rilevare il quadro a livello nazionale e regionale dei movimenti nelle strutture ricettive e nelle seconde case, oltre a temi specifici quali tassa di scopo, concentrazione delle vacanze e ruolo del calendario scolastico. Tra i più rilevanti dati che emergono dal rapporto 2006/2007, l'aumento di presenze turistiche anche nel 2006 con un valore tendenziale che non si discosta dal +2,7% registrato nel 2005 Una crescita che ha portato nell'ultimo anno a superare i 355 milioni di notti trascorse nelle strutture ricettive italiane dai turisti. Un valore che tuttavia non abbraccia tutto il fenomeno, rimanendo inferiore ad una realtà che comprende anche le presenze nelle seconde case che, nel complessivo, portano il numero totale di notti trascorse dai visitatori nel nostri Paese a circa 1,1 miliardi di notti. Gli ospiti stranieri, nel 2005, hanno aumentato il loro interesse per l'Italia, facendo segnare un aumento del 5% nelle presenze. Inferiore, seppur ancora positivo, il dato relativo al flusso di visitatori italiani, che ha registrato un +1,1%. Bene anche il turismo nelle città d'arte e di cultura, aumentato di circa il 4%. Complessivamente il comparto turistico italiano conserva la sua fondamentale importanza nel contesto dell'economia del paese. Una valutazione, questa, provata dall'attivazione da parte del turismo del 10,5% dei consumi interni e dal 5% del valore aggiunto generato. Dati che sono 2,5 volte superiori rispetto al comparto «agricolo alimentare» e quasi quattro volte in più rispetto alla ricchezza generata da «tessili, abbigliamento, pelli e calzature». Complessivamente, dal rapporto Mercury emerge un sistema italiano più forte di quanto questo appaia dai dati diffusi a livello internazionale. A prescindere dalle risorse e dai servizi per i quali è in atto un processo di miglioramento della qualità ancora da completare, i valori reali del flusso internazionale pongono l'Italia allo stesso livello della Francia, considerata senza pieno diritto la «regina» del turismo internazionale.
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