Il vicepremier Rutelli spiega perché gli italiani preferiscono andare lontano
ROMA - Sono in primo luogo problemi di mobilità a spingere gli italiani a scegliere l'estero per le loro vacanze. Lo dice il vicepremier e ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli (nella foto), intervistato da Maurizio Costanzo sui risultati della campagna "Turistiprotagonisti'', lanciata a luglio dalla Presidenza del Consiglio.
I risultati della campagna, in parte già anticipati qualche giorno fa dallo stesso ministro in un'altra trasmissione tv , saranno presentati a giorni ufficialmente insieme con un sondaggio di opinione, ha premesso Rutelli, ospite di Buon pomeriggio. Cinque, ha riassunto il vicepremier, le principali ragioni che portano gli italiani a preferire le vacanze all'estero. Innanzitutto la mobilità: in molti Paesi esteri, anche in europa offrono voli low cost o addirittura gratis, ha fatto notare il ministro, per cui le vacanze in quelle destinazioni non sono gravate anche dal costo del trasporto. Ma tra le note dolenti c'è anche la qualità dei servizi, che in altri Paesi è spesso migliore e con un miglior rapporto qualità prezzo.
Terzo punto di lamentela, la correttezza dell'accoglienza, ovvero la gentilezza, la simpatia nei confronti del turismo che sarebbe più facile trovare fuori dall'Italia. Quarta nota dolente la pulizia, quinta la cura e la valorizzazione dell'ambiente.
«Abbiamo voluto raccogliere questi elementi per recuperare e recuperemo», ha commentato Rutelli, ricordando che l'Italia che nel 1970 era al primo posto nel mondo come nella scelta dei turisti, è ora scivolato al quinto, superata un anno fa anche dalla Cina. «E altri Paesi ci stanno alle costole», ha fatto notare. A questo punto, ha spiegato il ministro, si impongono delle priorità. E la prima è quella di «far trascorrere a più italiani vacanze in Italia», anche
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