26.1.08

Uno ridurre i rifiuti

La questione rifiuti in Campania la si sta affrontando solo dal punto di vista dello smaltimento. Nessuno, tranne alcune associazioni, sta lavorando sulla riduzione della produzione dei rifiuti.
Va tenuto presente che gli imballaggi rappresentano il 40% in peso e il 60-70% in volume di tutti i rifiuti.
Non riesco a capire perchè nessun Sindaco non ha ancora emesso alcuna ordinanza di divieto di vendita e di uso dei prodotti monouso. Sindaci, un ordinanza di tre mesi...Basta poco che che ce vo'?

24.1.08

Emergenza rifiuti: La drammatica e vergognosa situazione della Campania è figlia di una serie di concause - ridicolo scaricare responsabilità

Superficiale e sbagliato attribuirne la colpa solo a poche persone.
Ritenere che l’emergenza rifiuti in Campania sia figlia di poche persone è ridicolo”. La drammatica e vergognosa situazione della Campania è figlia di una serie di concause l’incapacità delle amministrazioni locali e del Governo centrale nella gestione di questi 14 anni di emergenza, l’assoluta insufficienza della raccolta differenziata e di sistemi alternativi di smaltimento, il ruolo giocato dall’ecomafia e da un’imprenditoria molto attenta agli affari e poco alla corretta pianificazione del sistema dei rifiuti.

21.1.08

Sequestrata dalla Procura della Repubblica di Napoli l'ex discarica di Pianura

Quella della Procura della Repubblica di Napoli sembra quasi una risposta alla decisione del commissariato di Governo di voler sfruttare solo metà della ex discarica di contrada Pisani.
Infatti la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto il sequestro dell’intera area. Il provvedimento è stato firmato dal capo della procura Giandomenico Lepore al fine di accertare eventuali rapporti tra la presenza della discarica in quell'area e i casi di tumore che hanno colpito alcuni abitanti di Pianura.

20.1.08

In 10.000 con Legambiente per dire VOGLIAMO BENE ALLA CAMPANIA

Rifiuti: l’Italia che vuole bene alla Campania è scesa in piazza con Legambiente per dire che in Campania si puo' e si deve uscire dall'emergenza rifiuti a patto che tutti, cittadini, imprese, politici e amministratori facciano finalmente la loro parte con responsabilita', coerenza e cura dell'interesse generale

In diecimila a Napoli cittadini, rappresentanti di associazioni, organizzazioni di categoria insieme a scuole, insegnanti, studenti e comuni “ricicloni” manifestano per la Campania libera dai rifiuti
“Uscirne si può! Voler bene alla Campania”. E’ lo slogan di tutti quelli che hanno scelto oggi di scendere in piazza a Napoli a fianco di Legambiente per dimostrare che in Campania si può e si deve uscire dall’emergenza rifiuti a patto che tutti, cittadini, imprese, politici e amministratori facciano finalmente la loro parte con responsabilità, coerenza e cura dell’interesse generale.
Diecimila in piazza a rappresentare un centinaio di sigle che rappresentano il mondo dell’associazionismo, del volontariato, dell’impegno civile ma anche della scuola, del lavoro e delle organizzazioni di categoria, oggi danno voce alla Campania che non accetta l’emergenza permanente, che ripudia la camorra che avvelena la vita e i demagoghi che soffiano su ogni protesta e che chiede ai politici e agli amministratori più raccolta differenziata, impianti di riciclaggio e compostaggio, ma soprattutto decisioni rapide e coerenti.
Con Legambiente, oggi, si è festeggiata la giornata dell’orgoglio campano degli oltre duecento comuni che riciclano più del 35% dei loro rifiuti, delle centinaia di associazioni che animano con l’impegno volontario il territorio campano ma soprattutto delle migliaia di cittadini onesti che non meritano un’emergenza nata dall’insipienza degli amministratori e dal ricatto delle ecomafie. Sono tutti coloro che sono pronti a fare la loro parte sapendo che uscirne si può solo abbandonando gli egoismi localistici e riscoprendo senso di responsabilità e attenzione per i beni comuni.
Nella piattaforma della manifestazione si è sottolineata la necessità di ammodernare tutta la filiera impiantistica necessaria a realizzare il ciclo integrato dei rifiuti a partire da politiche di riduzione degli stessi, di raccolta differenziata spinta, fino al riciclo delle materie prime-seconde e al recupero energetico, implementando corrette pratiche di gestione e coinvolgendo i cittadini.
“Noi vogliamo – si legge ancora nel manifesto dell’iniziativa - efficienza ed efficacia nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e continueremo a seguire quanto i vari livelli istituzionali faranno per uscire dall’emergenza, controllando che tutto avvenga nella massima trasparenza, condivisione e partecipazione, denunciando ritardi, illegalità, inadempienze”.
“In 10.000 stamane hanno detto "Noi vogliamo bene a questa terra e non accettiamo che venga così maltrattata e oltraggiata. Siamo figli di questa terra che hanno deciso di vivere qui e che intendono impegnarsi con responsabilità per salvaguardarne e promuoverne la bellezza e le opportunità”.

12.1.08

Emergenza Rifiuti - firma l'appello di Legambiente e partecipa alla manifestazione del 19 gennaio



USCIRNE SI PUO’
VOLER BENE ALLA CAMPANIA

No all’emergenza permanente, no all’ecomafia che ci avvelena la vita, no ai demagoghi che soffiano su ogni protesta.
Sì a una politica che sa decidere, sì ai sindaci che fanno la raccolta differenziata, sì agli impianti di riciclaggio e compostaggio.



In Campania
145 Comuni raccolgono in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti urbani, con picchi fino al 90%, e li avviano al riciclaggio al pari delle migliori esperienze del Nord Italia;
200 Piccoli Comuni hanno reagito all’abbandono e al degrado delle aree marginali, valorizzando il loro patrimonio e costruendo una vera "economia della qualità" per tornare a competere;
oltre 4000 Kmq (ca. il 30% della superficie campana) di Aree Protette rappresentano un esempio concreto di valorizzazione del territorio dalla dorsale appenninica con le sue propaggini costiere fino alle grandi riserve fluviali;
numerose aziende campane, capaci di costruire e gestire impianti di riciclaggio, tecnologicamente avanzati, sono costrette, paradossalmente, ad importare materie prime-seconde (contenitori in plastica, vetro, carta e cartone) da fuori regione per far funzionare a regime i loro impianti.

Noi non ci stiamo ad essere resi schiavi dall’ecomafia e a che la Campania sia utilizzata come discarica illegale di rifiuti pericolosi prodotti nel resto del Paese.
Noi non ci stiamo a delegare il nostro futuro ad una classe politica incapace di decidere e di agire,
Noi non ci stiamo a rimanere succubi dei localismi amorali e di scelte senza prospettiva.
Noi non ci stiamo ad essere considerati cittadini che accettano di vivere nel degrado e nell’illegalità diffusi.

Noi sappiamo che l’emergenza rifiuti in Campania è il prodotto del potere dell’ecomafia e della demagogia e dell’incapacità della classe politica che da sempre hanno fatto leva sulle paure della gente comune.
Noi sappiamo che l’emergenza rifiuti in Campania si può risolvere se si completa e ammoderna tutta la filiera impiantistica necessaria per realizzare il ciclo integrato dei rifiuti a partire da politiche di riduzione dei rifiuti, di raccolta differenziata spinta, fino al riciclo delle materie prime-seconde e al recupero energetico, implementando corrette pratiche di gestione e coinvolgendo i cittadini.
Noi vogliamo efficienza ed efficacia nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti e continueremo a seguire quanto i vari livelli istituzionali faranno per uscire dall’emergenza, controllando che tutto avvenga nella massima trasparenza, condivisione e partecipazione, denunciando ritardi, illegalità, inadempienze.

Noi vogliamo bene a questa terra e non accettiamo che venga così maltrattata e oltraggiata.
Noi siamo figli di questa terra che hanno deciso di vivere qui e che intendono impegnarsi con responsabilità per salvaguardarne e promuoverne la bellezza e le opportunità.

E’ per tutto questo che il 19 gennaio saremo in piazza a Napoli
per dare voce a tutti coloro che VOGLIONO BENE ALLA CAMPANIA


Per adesioni: Legambiente nazionale, 06-862681, fax 06-86218474, e.mail legambiente@legambiente.eu
Legambiente Campania, 081-261890, fax 081-261542,e.mail campagne@legambiente.campania.it

Legambiente/Neapolis 2000



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Alla manifestazione hanno aderito:
LEGAMBIENTE, ACHABMED SRL, ACLI, ACLI Avellino, ACLI Napoli, ADI, AGCI AGRITAL, AGCI Campania, AIAB, AIMC, AMBIENTE E LAVORO, AMIAT TBD, ANDIS, APEF, ARCI, ARCI SERVIZIO CIVILE NAPOLI, AREA MARINA PROTETTA PUNTA CAMPANELLA, ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE "SCETAMMECE", CGIL, CGIL Campania, CHLOE, CIA, CIA Campania, CIAL, CIC, CIDI, CISL, CISL Campania, CISL Scuola, CISL Scuola Campania, CITTADINANZATTIVA, CNGEI, COBAT, COLDIRETTI, COMIECO, CONAI, CONFAGRICOLTURA, CONSORZIO INTERCOMUNALE PRIULA, COREPLA, CROCE VERDE NAPOLI, DIESSE, ENAM, ERREPLAST, ETRA S.P.A, EURECO EUROPEAN ENVIRONMENTAL COMPANY S.P.A., FEDERAMBIENTE, FEDERCONSUMATORI Campania, FEDERPARCHI, FISE-ASSOAMBIENTE, FLC-CGIL, FLC-CGIL Campania, FNISM, FORUM REGIONALE DEL TERZO SETTORE Campania, ITALIA NOSTRA Napoli, GAL ALTO CASERTANO, L'ALTRA NAPOLI, LA NUOVA ECOLOGIA, LEGA CONSUMATORI Liguria, LEGAPESCA, LIBERA, LIPU Campania, MAMME PER NAPOLI, MAREVIVO, MCE, MDC, MDC Liguria, PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO, PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO, PARCO REGIONALE CAMPI FLEGREI, PARCO REGIONALE DEI MONTI LATTARI, PARCO REGIONALE DEL PARTENIO, PROTEO FARE SAPERE, RETE DEGLI STUDENTI, SCUOLA AGRARIA DEL PARCO DI MONZA, SICU.MERA, SIVTRO-VSF ITALIA CROCEVIA Campania, UCIIM, UIL, UIL Campania, UIL Scuola, UIL Scuola Campania, UISP, UNIONE DEGLI STUDENTI, UDS Napoli, V.A.S. ONLUS
E i comuni:
ATENA LUCANA (Sa), BARONISSI (Sa), BELLIZZI (Sa), CALITRI (Av), CALVANICO (Sa), CASTEL SAN GIORGIO (Sa), CAVA DEI TIRRENI (Sa), CERVINARA (Av), COMIZIANO ( Na), EBOLI (Sa), FISCIANO (Sa), FRANCOLISE (Ce), FRIGENTO (Av), GIFFONI SEI CASALI (Sa), GRECI (Av), GRUMO NEVANO (Na), LIONI (Av), MERCATO SAN SEVERINO (Sa), MINORI (Sa), MONTE DI PROCIDA (Na), MONTECORVINO ROVELLA (Sa), NOCERA INFERIORE (Sa), NOLA (Na), PADULA (Sa), PALMA CAMPANIA (Na), PERTOSA (Sa), PIMONTE (Na), POLLICA (Sa), POMIGLIANO D'ARCO (Na), PREGANZIOL (Tv), ROCCA D¹EVANDRO (Ce), ROFRANO (Sa), SALA CONSILINA (Sa), SAN CIPRIANO PICENTINO (Sa), SANTA MARIA LA CARITÀ¹ (Na), SANZA (Sa), SCAFATI (Sa), SORRENTO (Na), SPERONE (Av), TORRACA (Sa), TORRE BOLDONE (Bg), TORTORELLA (Sa), VALLESACCARDA (Av), VILLAFRANCA D'ASTI (At), VICO EQUENSE (Na)
Elenco aggiornato al 18 gennaio 2008 ore 12.00

INDICAZIONI PER LA MANIFESTAZIONE DEL 19 GENNAIO A NAPOLI

ORE 14.30 APPUNTAMENTO IN PIAZZA CARITA’ NAPOLI

PERCORSO DEL CORTEO
PIAZZA CARITA’- VIA CESARE BATTISTI – PIAZZA MATTEOTTI – VIA DIAZ – VIA
MEDINA – PIAZZA MUNICIPIO.

PER CHI ARRIVA IN TRENO
DA PIAZZA GARIBALDI PRENDERE L’AUTOBUS R2 SCENDERE FERMATA DI PIAZZA
BORSA E PROSEGUIRE A PIEDI PER PIAZZA CARITA’.

PER INFO AZIENDA NAPOLITANA MOBILITA’ 800639525

PER CHI ARRIVA IN AUTOBUS
USCITA AUTOSTRADA “NAPOLI VIA GALILEO FERRARIS” PROSEGUIRE PER PIAZZA
MUNICIPIO SERVIRSI DEL PARCHEGGIO PER AUTOBUS CHE SI TROVA ALL’INTERNO
DEL PORTO.

10.1.08

RIFIUTI:DOSSIER LEGAMBIENTE;I NUMERI PER USCIRE DA EMERGENZA



(ANSA) - ROMA - Uscire dall'emergenza si puo'. Dal Veneto alla Campania, passando per la Lombardia, a parlare sono i numeri. In due casi, Veneto e Lombardia, strade senza piu' immondizia da dieci anni, dopo la crisi della meta' degli anni '90. Nel terzo caso, la Campania, un'emergenza non risolta. E ora la regione ha la possibilita' di mettere in piedi il modello Veneto in un anno. Lo afferma Legambiente che ha realizzato un dossier fitto di dati e percentuali. La crisi del Veneto risale a 10 anni fa mentre la Campania un'emergenza come quella attuale l'ha vissuta gia' 6 anni fa quando nel 2002, ricorda Legambiente, vennero chiuse le ultime due discariche, quelle di Tufino e Parapoti. In particolare risulta che, al 2005 (ultimi dati ufficiali disponibili) il Veneto, con 480 chili pro-capite prodotti ogni anno e un totale di 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti annui e' al 47,7% di raccolta differenziata contro il solo 10,6% della Campania che produce 485 chili a testa e 2,8 milioni di tonnellate l'anno a livello regionale. In Lombardia (quasi il doppio degli abitanti rispetto a quelli Veneto e Campania) la produzione pro-capite e' a 503 chili l'anno con una raccolta differenziata regionale al 42,5% su un totale regionale di produzione di rifiuti di quasi 5,8 milioni di tonnellate totali. La Lombardia manda a incenerimento il 36% del totale di rifiuti, il Veneto l'8%. Il ricorso alla discarica fino al 2005 in Lombardia era del 15,4%, in Veneto del 37,3%, in Campania dell'89,4%. (ANSA). GU 09/01/2008 18:34

8.1.08

LEGAMBIENTE: "DISCARICA DI PIANURA ENNESIMA SCELTA INDECENTE

TANTI I RESPONSABILI CHE IN QUESTI ANNI HANNO GESTITO UN' EMERGENZA SOLO A TELECOMANDO DOVE LE SCADENZE DA MESI ERANO NOTE A TUTTI"

"Non sappiamo se l'apertura di Pianura sia essenziale e risolutiva, ma siamo certi che rappresenta l'ennesima scelta indecente che azzera qualsiasi credibilità istituzionale e sconfessa qualsiasi piano per uscire dall'emergenza, qualora esista un piano. L'esperienza ci insegna che tolti i rifiuti dalle strada di Napoli, l'emergenza viene solo rinviata a data da destinarsi" . Legambiente prende posizione netta e chiara sull'apertura della discarica a Pianura.

La scelta indecente non deve giustificare nessun tipo di violenza, si farebbe il gioco di chi vuole aprire quella discarica. Ancora una volta dobbiamo denunciare che non c'è un solo responsabile, ma ce ne sono stati tanti, troppi che in questi anni hanno gestito un'emergenza a telecomando. Nella nostra regione da anni le scadenze delle chiusura degli impianti era nota a tutti, cosa si è fatto? Dove sono i lavori dei siti di discarica individuati dall 'ultimo decreto? Per quanto tempo ancora dobbiamo essere ostaggi della Fibe? Dei suoi debiti e della sua inefficienza? Perchè non si inviano i militari per aprire gli impianti di compostaggio? Perchè non sono stati messe in mora le amministrazioni che ancora non hanno avviato la raccolta differenziata?Le risposte a queste domande già sarebbero una risoluzione del problema. E' in gioco la salute dei cittadini, da anni avvelenati da "ecoballe" e veleni dell'ecomafia. Ma siamo in un paese dove non c'è peggior sordo di chi che non vuol sentire...

5.1.08

Sul sito di Videocomunicazioni le immagini esclusive girate dalla loro troupe questa mattina

Ecco le immagini girate questa mattina dall'agenzia Video Giornalistica Videocomunicazioni in via Montagna Spaccata dove la polizia per permettere il passaggio di alcune camionette carica dei manifestanti pacificamente seduti a terra. Ad avere la peggio alcune persone anziane. Un vecchietto di almeno 70anni è stato portato in ospedale. (fonte: agenzia Video Giornalistica Videocomunicazioni)

CLICCA SULL'IMMAGINE DEL SITO DI VIDEOCMUNICAZIONE

PER VEDERE IL VIDEO


4.1.08

Diocesi di Pozzuoli sulla discarica a Pianura

Definire delle linee-guida per la risoluzione definitiva del problema rifiuti, ascoltare la voce degli abitanti
Diocesi di Pozzuoli, non possiamo non intervenire dinanzi al problema dei rifiuti e della riapertura della discarica di Pianura, mossi dalla preoccupazione circa la tutela e il rispetto del territorio, nonché della salute delle persone.Ci lasciamo illuminare a questo proposito da quanto già è emerso nel cammino che la nostra Chiesa ha vissuto nel Sinodo diocesano (cfr. Libro del Sinodo, nn. 52. 54):- l'atteggiamento interiore fondamentale per poter rispondere alle nuove sfide sociali è il dialogo, anche quando esso è più difficile. Nel dialogo, inoltre, non è possibile scindere l'amore dalla verità che rende liberi gli uomini (cfr. Gv 8,32);- circa il problema dei rifiuti, questi ultimi vanno adeguatamente differenziati, smaltiti, trattati, ri-usati e riqualificati, secondo le innovazioni suggerite dalla scienza e dalla tecnica;- in questo contesto i fedeli sono invitati a promuovere opportune azioni di vigilanza e di denuncia rispetto a situazioni di offesa perpetrate all'ambiente, alla costa, alla geologia del territorio.Alla luce di queste indicazioni sinodali, è indispensabile:- definire al più presto delle linee-guida che puntino ad una risoluzione definitiva del problema dei rifiuti, che offende la dignità delle nostre popolazioni, che ferisce in maniera grave il nostro territorio, influenzandone in maniera negativa lo sviluppo socio-economico e le attività connesse (in primo luogo, quelle turistiche). Occorre uscire dall'emergenza e puntare alla riqualificazione del territorio non solo dei Campi Flegrei, ma di tutta la Campania. E' intollerabile che a tutti oggi non si riescano ad intravedere vie di uscita da una situazione che altre Regioni hanno già brillantemente risolto, magari con impianti - come per esempio quello di Mestre - che rendono possibile lo smaltimento dei rifiuti anche in assenza di una seria e adeguata raccolta differenziata. Ciò implica responsabilità istituzionali a tutti i livelli, non soltanto per quello che non si è riusciti a fare fino ad oggi, ma anche per l'incapacità di proporre in tempi brevi una soluzione seria e radicale al problema;- che venga ascoltata la voce degli abitanti del territorio, cercando di rispondere alle richieste di sicurezza per la salute e di chiarezza circa la reale durata della riapertura, nonché di controllo circa quello che realmente verrà sversato nella discarica, in modo che sia impedita ogni possibile forma di infiltrazione da parte di organizzazioni malavitose e camorristiche; procedendo nel contempo all'elaborazione di un progetto complessivo di sviluppo per la zona.Inoltre, non è possibile accettare il ricorso, da parte di nessuno, alla violenza o a provocazioni che facciano ulteriormente salire la tensione. È fondamentale da parte di tutti cercare il modo per avviare un reale dialogo tra cittadini e istituzioni.Ci rendiamo conto che la situazione non è semplice. Cerchiamo tuttavia, in questo momento così drammatico per il nostro territorio, di far prevalere ancora una volta la voce della ragione e del dialogo, nella convinzione che solo in questo modo si possono individuare tutti insieme delle possibili soluzioni. Siamo consapevoli dei gravi rischi per la salute delle persone - in primo luogo delle fasce più deboli, dei bambini e degli anziani - a causa dei cumuli d'immondizia presenti per le strade e dei pericoli derivanti dalla loro combustione. Allo stesso tempo, non vogliamo far mancare il nostro sostegno a coloro che temono per la riapertura della discarica di Pianura: comprendiamo e condividiamo tutte le loro paure, e per questo chiediamo precise garanzie alle Autorità che hanno preso tal decisione.Non possiamo però tacere che è urgente e necessaria un'opera di educazione della popolazione sul tema dei rifiuti, in modo da evitare comportamenti che aggravano la situazione (come incendiare o gettare i rifiuti per strada, non fare la raccolta differenziata, non avere stili di vita adeguati alla drammaticità della situazione).Ci sembra giunto il momento di porre in essere da parte di tutti segni precisi di speranza che facciano guardare con fiducia al futuro, aprano nuove vie lì dove sembra che non ce ne siano.

3.1.08

No del Parco Regionale dei Campi Flegrei alla riapertura della discarica in Contrada Piasani

Giusta e necessaria la delibera Delibera n. 01 del 2/1/2008 della Giunta del Parco dei Campi Flegrei riunitasi in seduta straordinaria che esprime una posizione fortemente contraria all'Ordinanza Commissariale finalizzata alla riapertura della discarica in Contrada Pisani . – E' Quanto ha dichiarato Carmine Maturo Consigliere del Parco ed esponente Regionale di Legambiente.
Infatti, l'area Contrada Pisani è inclusa nel Parco Regionale dei Campi Flegrei e pertanto è sottoposta a specifiche Misure di Salvaguardia.
Pur nella consapevolezza del gravissimo stato emergenziale che impone urgenti decisioni da parte degli Organi commissariali deputati dalla Legge, con la delibera di ieri la Giunta del Parco non può non esprimere la propria netta posizione contraria all'ipotesi prospettata anche in considerazione dell'assenza di un chiaro quadro strategico e di una tempistica credibile, indispensabili per far comprendere ai cittadini le ragioni del loro eventuale sacrificio.
Aspetto ancor più grave, - si legge nella Delibera - se si tiene conto che l'area in esame è stata già oggetto di una lunga lotta negli anni '90 per la chiusura della devastante discarica privata, i cui effetti sulla salute dei cittadini e sull'ambiente non sono stati ad oggi ancora stati valutati.
Tra l'altro, - conclude il documento dell'Ente Parco - tale chiusura è stata sancita e confermata ripetutamente dal PRG di Napoli, che ha stabilito una diversa destinazione d'uso del suolo e dal Consiglio regionale della Campania che l'ha inserita nel perimetro del Parco regionale dei Campi Flegrei, dotandola di Norme di salvaguardia che ne vietano perentoriamente l'utilizzo a discarica.

2.1.08

Rottamazione: un provvedimento buono per metà


Il CdM licenzia il DL milleproroghe, sì alla rottamazione dei vecchi elettrodomestici e delle auto, anche Euro 2.
“È un provvedimento buono per metà. Se infatti è ottima la norma che prevede la rottamazione dei vecchi elettrodomestici per l’acquisto di quelli di classe A, resta qualche perplessità su quella delle auto”. Così Legambiente accoglie il via libera dato dal Consiglio dei Ministri al cosiddetto DL milleproroghe che prevede la rottamazione di auto, anche Euro 2, e dei vecchi elettrodomestici.“Per quanto riguarda le auto è importante sottolineare gli elementi di novità di questa rottamazione senza ricambio, – si legge nella nota dell’associazione ambientalista – e cioè prevedendo un bonus per chi rottama il proprio mezzo senza sostituirlo e aderisce al servizio di car-sharing. In realtà avrebbe avuto ragione Bersani a sostenere che questa rottamazione rafforza gli obiettivi ambientali se il provvedimento si fosse fermato qui senza invece prevedere 700 Euro per l’acquisto di una nuova vettura”.
Rottamare anche gli Euro 2 vuol dire, infatti, buttare una vettura che potrebbe essere stata comprata 5 anni fa. In questo caso mentre il beneficio ambientale sarebbe tutto da dimostrare, è certo il guadagno delle case automobilistiche. La rottamazione delle auto ha, sulla qualità ambientale, effetti assai ridotti. Lo dimostrano i dati annuali sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane che, nel corso degli ultimi anni, hanno avuto un andamento analogo sia laddove c’è stato un massiccio ricambio del parco automobilistico sia dove questo invece non è avvenuto.
Se a livello globale è vero che un auto nuova ha minori emissioni di una vecchia è altrettanto vero che a livello locale sulle continue emergenze smog che si registrano in molti centri urbani italiani l’effetto è stato trascurabile o addirittura nullo: in principio i provvedimenti di incentivazione al ricambio auto hanno dato risultati positivi solo per certi inquinanti: gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio in particolare. Oggi invece per le polveri sottili non ci sono conseguenze apprezzabili. Il vero problema dell’Italia – come dimostrano i dati internazionali – è il numero dei mezzi privati in circolazione per abitante: terzo Paese dopo gli Usa e il Lussemburgo con 60 auto ogni 100 abitanti. È dunque la densità automobilistica quella che va ridotta. Un obiettivo che viene ancor prima della qualità delle motorizzazione in circolazione.
Decisamente più utile, sia dal punto di vista ambientale che economico, è la rottamazione dei vecchi elettrodomestici. Grazie a questa norma, infatti, verrà evitata la svendita dei modelli più inquinanti a danno di quelli di classe A contribuendo così a un vero risparmio energetico