18.8.09

Inno Nazionale: Bossi fa marcia indietro.'O Sole mio resta la "Canzone Nazionale"

Inno di Mameli: Bossi ha fatto marcia indietro. Succede spesso in questi ultimi anni sentire dire che il pensiero di un politico è stato interpretato male dalla stampa.
La risposta provocatoria a Bossi è stata lanciata da questo blog per dimostrare che le argomentazioni del senatore non sono per niente valide, soprattutto se sono legate alla popolarità delle melodie.
Nel precedente post ho sintetizzato la popolarità de 'O sole mio e se la proposta di un nuovo inno nazionale si dovrà basare sulla universalità dei brani, certo 'O sole mio non ha concorrenti.
Intanto anche sulle "Gabbie salariali" bisogna dire a Bossi che già esistono. Infatti dall'analisi "condotta dall'Ancot, Associazione Nazionale Consulenti Tributari sulle anticipazioni dei dati diffusa dal Dipartimento delle Finanze relative alle statistiche sulle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2008 e quindi riferite ai redditi del 2007" risulta che che in Lombardia la media dei redditi delle persone fisiche è pari a 22.460 euro mentre al secondo posto figura il Lazio con 21.130 euro e al terzo posto l'Emilia Romagna con una media di 20.450 euro.
Fra le regioni che hanno una media superiore a quella nazionale figurano: Piemonte con 20.030 euro, Valle d'Aosta 19.900 euro, Liguria 19.880 euro, Veneto 19.580 euro, Trentino Alto Adige 19.480 euro, Friuli Venezia Giulia 19.360 euro e Toscana 19.360 euro. Le regioni dove la media dei redditi è al di sotto del dato nazionale sono: Umbria 17.820 euro, Marche 17.460 euro, Sardegna 16.200 euro, Abruzzo 15.920 euro, Campania 15.850 euro, Sicilia 15.160 euro, Puglia 14.770 euro, Molise 14.390 euro, Basilicata 14.180 euro e Calabria 13.410 euro." (ADNKRONOS)
Ritornando all'Inno nazionale, sono convinto che la provocazione lanciata da questo Blog resta una semplice provocazione, resto altrettanto convinto che 'O Sole mio non sarà mai l'Inno nazionale ma sicuramente continuerà ad essere la canzone più conosciuta e cantata nel mondo e quindi la nostra "Canzone Nazionale" :-)

17.8.09

Caro Bossi, solo ‘O Sole Mio può essere l’Inno nazionale italiano.

E’ la canzone più famosa nel mondo pare che i suoi royalties fruttano circa 150 mila euro all'anno.

E’ stata cantata ovunque perfino nello spazio infatti, si dice che Jurij Gagarin, nel corso del volo che portò per la prima volta un uomo intorno all'orbita lunare, scelse di cantare proprio 'O sole mio.

Jazzisti e cantanti lirici, pop e del rock, tutti possono vantare di aver cantato e di cantare "'O sole mio”. Si ricorda fra tutti Elvis Presley con "It's now or never".

‘O Sole mio è proprio la melodia più appropriata per l’Inno nazionale italiano proprio perché è universale e tutti la conoscono e riconoscono come musica italiana. Tra l’altro è stata già sperimentata come tale, infatti alle Olimpiadi di Anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell'Inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare 'O sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria


6.8.09

Ente Regionale Parco Campi Flegrei:


I rappresentanti di Consiglio Giunta e Presidenza rinunciano alle proprie indennità per consentire il pareggio del bilancio.

I componenti delle associazioni ambientaliste presenti nel Consiglio Direttivo dell’ente Parco dei Campi Flegrei (Carmine Maturo Legambiente, Domenico Cristofori Lipu, Vincenzo Russo WWF) evidenziano il grande senso di responsabilità dimostrato dal presidente e da tutti i componenti del Consiglio nel tagliare le proprie indennità al fine di consentire il pareggio del bilancio e una minima continuità operativa dell’Ente, a causa del finanziamento regionale 2009 del tutto inadeguato (83.000 euro annuali) e addirittura inferiore del 40% dei fondi 2008.

La scelta responsabile di Consiglio e Presidente di apportare tagli considerevoli sulla spesa ordinaria dell'Ente Parco, partendo da quelle afferenti alle prescritte indennità, evidenziano la non sostenibilità della situazione finanziaria attuale nella quale, a causa di fondi regionali irrisori, si rischia di non poter attivare azioni di primaria importanza che la legge affida all’Ente Parco. Per tale motivo, concludono Maturo, Russo e Cristofori, la rinuncia alle identità rappresenta un sano atto di protesta civile per chiedere alla Regione di garantire la gestione amministrativa, cioè dotare, finalmente, gli Enti Parco di personale e fondi adeguati, perché possano, come loro compete, svolgere la loro missione di conservazione della natura, di tutela della biodiversità, di vigilanza dei vincoli di salvaguardia.

Info: 349.45.97.997