Circa 1000 ragazzi di tutta Italia quest’estate partecipano ai campi di lavoro sui terreni confiscati alle mafie
Circa 1000 ragazzi provenienti da tutt’Italia, cinque cooperative impegnate, cinque regioni interessate, dal Piemonte alla Puglia, dalla Calabria alla Campania per finire alla Sicilia, sette associazioni coinvolte.
Circa 1000 ragazzi provenienti da tutt’Italia, cinque cooperative impegnate, cinque regioni interessate, dal Piemonte alla Puglia, dalla Calabria alla Campania per finire alla Sicilia, sette associazioni coinvolte.
Sono i numeri del popolo dell’antimafia civile impegnato quest’estate nei campi della legalità, volontariato all’insegna della lotta alle mafie sui terreni confiscati. Campi di lavoro promossi da Libera, Legambiente, Arci, Agesci, Azione Cattolica, CNCA, Sci. Da Corleone a Mesagne, da Gioia Tauro a Oppido Mamertina, da Castelvetrano a Torino giovani provenienti anche dall’estero saranno accomunati da un modo diverso di fare le vacanze e si ritroveranno nell’estate 2006 a lavorare sui terreni confiscati ai boss della criminalità organizzata, un tempo simbolo di violenza e sopraffazione.
L'obiettivo principale è diffondere una cultura fondata sulla legalità e sul senso civico che possa efficacemente contrapporsi alla cultura del privilegio e del ricatto che contraddistingue i fenomeni mafiosi nel nostro Paese dimostrando che, anche in quei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato, è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona umana e dell'ambiente.
Sui quei terreni ora lavorano cooperative agricole e sociali che hanno ridato vita e produttività a queste terre, riconquistato territori e risorse che con la violenza e l'arroganza erano state tolte alla collettività, riconsegnandole così alla società civile. I campi, oltre ai lavori nei terreni insieme agli operatori delle cooperative, prevedono sessioni di studio e informazione sulle tematiche della lotta antimafia. Conosceranno le esperienze di chi quotidianamente con coraggio ed impegno lavorano per affermare i valori della legalità e della giustizia.
Il popolo dell’antimafia si alzerà alle prime ore del giorno per aiutare i ragazzi delle cooperative e delle associazioni a seminare, piantare e raccogliere i frutti di un lavoro duro ma fondamentale per rispondere concretamente alla sopraffazione criminale. Inoltre i volontari avranno la possibilità di partecipare alla “48 ore non-stop per lo sviluppo e la legalità”, un evento che fa memoria (attraverso dibattiti, iniziative ludico-sportive, turistiche e culturali) nel ricordo del giudice Borsellino e dei ragazzi della scorta nella strage di Via D’Amelio che si svolgerà dal 15 al 17 luglio nei comuni del Consorzio Sviluppo e Legalità, come Corleone, Piana degli Albanesi, Monreale, S.Giuseppe Jato.''Quelle in cui lavoreranno i giovani dei campi di volontariato –ha commentato don Luigi Ciotti, presidente di Libera- sono terre restituite alla legalità, alla solidarietà. La mafia ne aveva fatto oggetto di potere, di violenza. Oggi questi terreni confiscati alle mafie, in Calabria, in Sicilia, in Puglia, in Campania sono tornati ad essere un bene della collettività. I terreni dei campi della legalità promossi da tante associazioni sono stati liberati. E nel nostro Paese c'è davvero bisogno di liberare la legalità, la giustizia, la stessa libertà, troppo spesso ostaggio di interessi criminali''
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