25.7.06

LE AREE PROTETTE CAMPANE:STALLO E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO A RISCHIO PER 1.500.000 ABITANTI DELLA CAMPANIA

NAPOLI
27 luglio 2006-07-25
Ore 10-11

SALA DELLA LOGGIA
MASCHIO ANGIOINO, Napoli

c o n f e r e n z a s t a m p a

delle Associazioni Ambientaliste:
AMICI DELLA TERRA, LEGAMBIENTE,LIPU, ITALIA NOSTRA, VAS, WWF

LE AREE PROTETTE CAMPANE:
STALLO E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO A RISCHIO
PER 1.500.000 ABITANTI DELLA CAMPANIA


Parchi e riserve naturali rischiano di esistere solo su carta

Subito il completamento degli organi di gestione, pena la perdita di milioni di euro di fondi europei
Allo stato attuale, le aree protette regionali non esercitano un attivo ruolo: non fanno conservazione e non propongono e determinano sviluppo. Spesso sono viste negativamente dalle popolazioni locali o sono del tutto inavvertite.

Una situazione di stallo malgrado siano passati ben tredici anni dall’istituzione di parchi e riserve regionali in Campania.
Infatti:
- nel 1993 viene varata la legge regionale n.33 che istituisce le aree protette in Campania
- ma solo, nel 2002 e nel 2003, dopo alterne vicende, sono stati emanati i decreti definitivi per l’istituzione di parchi e riserve regionali
- solo nel 2005 sono arrivate le nomine dei Presidenti
- allo stato attuale ancora si sta aspettando la nomina dei direttori e degli consigli direttivi.

Di fatto Parchi e Riserve per poter funzionare, per accedere ai nuovi fondi europei 2007/2013, per promuovere conservazione e sviluppo sostenibile necessitano obbligatoriamente di direttori, personale e consigli direttivi.

Le Associazioni Ambientaliste dunque chiedono:

la sollecita istituzione dei consigli direttivi, l’espletamento del concorso per i direttori e la individuazione del personale (senza questi organi le aree protette regionali esistono solo sulla carta). Parimenti si chiede che contemporaneamente riprenda ad operare il Comitato Consultivo Regionale per le aree protette.

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