Legambiente Campania, nel ribadire la propria contrarietà alla grave e inopportuna decisione, che fu assunta dal Consiglio Regionale, con l’approvazione dell’art. 17 della Legge Finanziaria 2008 (L.R. 1/08), nei confronti degli Enti Parco Regionali e successivamente anche il taglio del 30% dei fondi ordinari, sottolinea e denuncia i gravi ritardi nell’organizzazione della Rete Ecologica e del sistema delle Aree Protette Campane, a partire dall’applicazione della normativa vigente ed in particolare si denuncia:
il mancato insediamento del Comitato Consultivo per le Aree Protette, fondamentale organo di supporto per tali azioni;
la necessità improcrastinabile di garantire la gestione amministrativa ordinaria, cioè dotare, finalmente, gli Enti Parco di personale(a partire dai direttori) e fondi adeguati, in attuazione della normativa vigente, perché possano, come loro compete, svolgere la loro missione di conservazione della natura, di tutela della biodiversità, di vigilanza dei vincoli di salvaguardia,attraverso l’istituzioni dei CTA/CFS (coordinamenti territoriali ambientali) come avviene per i parchi nazionali.
I parchi in Campania rappresentano il 30% del territorio, dove è conservato il patrimonio forestale, la risorsa acqua e gran parte del patrimonio di biodiversità, per cui hanno bisogno, di governo e di attenzione, non possono essere lo specchietto per attirare e spendere risorse comunitarie, senza avviare le politiche, di conservazione e valorizzazione, a partire dai Piani dei Parchi. I Piani dei Parchi Nazionali del Vesuvio e del Cilento e Vallo di Diano dopo l’adozione degli enti parco e delle comunità del parco, aspettano di essere approvati dal Consiglio Regionale da anni. Legambiente ritiene che siano necessarie scelte urgenti e strategie condivise, che la Regione Campania deve attuare, per recuperare anni di attesa e di aspettative da parte dei cittadini, soprattutto giovani, e degli enti locali, che guardano ai parchi come ad una grande occasione di tutela dei territori e di sviluppo locale sostenibile, incentrata su una forte azione di conservazione della natura.
I parchi hanno bisogno di continuita’ gestionale: basta allora con la pratica dei commissariamenti, triste esempio di lottizzazione e di espropriazione delle fondamentali funzioni di partecipazione democratica. Su questi temi è necessario un impegno concreto, affinché si possano consegnare alle generazioni future, patrimoni di inestimabile valore, presenti sul territorio della Campania ed oggi seriamente minacciati.
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