Il 17 giugno prossimo sarà battuto
all’asta il Teatro Trianon. Cambia volto, cambia vocazione, cambia
l’anima di un luogo di cultura e di spettacolo, e con il Teatro
cambia pelle un pezzo di città, di quella città, Napoli, che da un
secolo si riconosce in quel Teatro centro di un quartiere, Forcella,
dove “resiste” a testimonianza di una tradizione teatrale antica
e fortemente sentita fra la gente.
Nel marzo 2011 i napoletani
testimoniarono inequivocabilmente l’attaccamento al Trianon, già
allora in pericolo di chiusura, votandolo in massa come “Bene
Culturale da salvare”, nella Campagna nazionale “abbracciamo la
Cultura”. Il Teatro vinse in un sondaggio “lanciato” , per
l’occasione, da un giornale cittadino, sui monumenti napoletani da
salvare, sbaragliando con oltre ottomila preferenze monumenti ben
più famosi.
Vinse il cuore e il senso di identità
che a volte va oltre i valori artistico-monumentali, premiando ciò
che ci appartiene e sentiamo nostro.
Bene. Oggi, una fredda descrizione
burocratica di un atto notarile ci annuncia che il Teatro Trianon
viene venduto all’asta.
Cosa verrà dopo? Un supermercato, una
sala giochi, una banca … una sconfitta.
Un’altra sconfitta per una “città
d’arte” che vede chiudere cinema, librerie, piccoli negozi
d’artigianato per far posto a megastore, patatinerie, fastfood.
Ma la sconfitta è di tutta la città,
delle istituzioni, ovviamente, che non sembrano avere alcuna
intenzione di impedire la vendita, in un quadro di totale
indifferenza.
La Regione, proprietaria di
maggioranza del Teatro ha lasciato che le banche creditrici
arrivassero a mettere all’asta il Teatro mostrando una colpevole
disattenzione; il Comune, che quel bene dovrebbe convintamente
difendere come patrimonio inalienabile, in quanto bene culturale,
bene comune fortemente identitario per la città, se ne disinteressa.
La sconfitta è la nostra, di noi
cittadini che assistiamo impotenti e vorremmo fare qualcosa: metterci
insieme e provare a impedire la vendita a un privato qualsiasi.
Napoli è
una città che ha dato molto; i napoletani, si sa, hanno una marcia
in più: musicisti,scrittori, registi, attori, cantanti, scultori,
pittori, calciatori insomma tutti gli artisti napoletani sarebbe ora
che facessero loro qualcosa per Napoli!
“L’arte
che adotta l’arte”
Facciamo appello a
coloro che amano la cultura, i beni artistici e la città per una
grande campagna per salvare il teatro e chissà forse
qualcosa di più. Riprendiamo quella lista di beni culturali
segnalati allora all’attenzione della politica e delle istituzioni
che non hanno mai risposto a quell’appello e che ancora oggi
trattano la cultura come fattore marginale nelle necessità del Paese
dimenticandone il valore e le enormi potenzialità di sviluppo anche
economico.
Per il Trianon,
chiediamo alla Soprintendena ai Beni Culturali e alla Soprintendenza
ai Beni Archeologici di porre un vincolo di destinazione allo storico
teatro che ne scongiuri la chiusura definitiva a vantaggio di
discutibili operazioni speculative e ne garantisca la fruibilità
pubblica.
Occorre
fare presto!
Lunedì 16 giugno 2014, si svolgerà
una manifestazione di sostegno e raccolta firme per il Teatro Trianon
e per sollecitare una maggiore attenzione delle Istituzioni per i
Beni Culturali di Napoli
Appuntamento alle 18.00
alla “Libreria Café evaluna in Piazza Bellini”.
A piedi si raggiungerà
il teatro.
Artisti, studenti,
cittadini ,Vi aspettiamo!
La Cultura è anche un
sistema di relazioni oltre che di valori condivisi,
Napoli, 7 giugno 2014
Primi Firmatari
Vittorio Cogliati Dezza
Paola Silvi
Lia Polcari
Carmine Maturo
Arch Mariarosaria Polcari
Marina Mosca
Arch. Salvatore Amato
evaluna libreria delle
donne Napoli
Legambiente Neapoli 2000
Legambiente Parco
Letterario del Vesuvio
Maredilatta Napoli
Centro di Alimentazione
Consapevole Napoli
I.T.G Della Porta- Porzio
(Scuole Storiche Napoli)
Raffaele Lucariello
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