26.4.09

OBIETTIVO CAPODIMONTE - FARE MENTE LOCALE


CAPODIMONTE
La Storia – Il Museo
Agli inizi del ‘700 la collina di Capodimonte era quasi del tutto disabitata, isolata dalla difficoltà dei suoi accessi dalla città, problematica che, dopo oltre 300 anni, con la sua modernità è rimasta immutata. Poi, un’ampia zona della collina fu recintata da mura per farne una riserva di caccia reale. Fu poi edificato un Palazzo che doveva accogliere la celebre collezione d’arte avuta da Carlo in eredità dalla madre Elisabetta Farnese.
Attualmente è uno dei più importanti Musei d’Italia dove si conservano splendide opere d’arte da Masaccio a Caravaggio, da Tiziano all’800 napoletano, incantevoli oggetti, armature e porcellane borboniche.

Il Turismo culturale
Il forte aumento della domanda di conoscenza e di fruizione dei beni culturali – quantitativamente afferente alla risorsa turismo – ha gradualmente condotto ad un mutamento nel loro ruolo sociale. Oggi il turismo culturale è plurimo e rende necessario considerare simultaneamente tutte le espressioni della sua domanda: educativa, turistica, di ricerca, di conservazione e di fruizione/consumo. E dunque se nel passato un Museo era considerato soltanto come un’onerosa memoria da custodire e conservare, il bene artistico oggi deve rappresentare una chiave per innescare un processo di sviluppo che porta ricchezza culturale ed economica a tutto il territorio che ospita l’attrattore culturale.
Alla biglietteria del Museo di Capodimonte nel 2008 si registrano 131,785 visitatori. La domanda: cosa hanno lasciato al territorio questi visitatori? La risposta: tanta pressione antropica (smog e rifiuti) quasi nulla in termini di ricchezza.

Un Museo produttore di ricchezza
Purtroppo c’è ancora molto scetticismo sulla possibilità che un Museo possa essere produttore di ricchezza e occupazione per tutto il territorio che lo circonda.
Le ragioni di questo atteggiamento sono da ricercare nel “muro” che separa il Museo dal resto del quartiere. Gli “addetti ai lavori” ed i cittadini non dialogano e spesso dirigenti ed operatori del Museo non conoscono le Vie, le Piazze e le Strade del territorio che ospita il Museo. D’altra parte, da una indagine che ho condotto personalmente risulta che solo 7 frequentatori del parco su 10 hanno almeno una volta visitato il Museo.

Obiettivo Capodimonte – turismo responsabile
“Obiettivo Capodimonte” promosso da Legambiente/Neapolis 2000 e Rosso Democratico è il concorso fotografico che per LEGAMBIENTE ha come obiettivo, tra l’altro, quello di incoraggiare il diritto della comunità locale a decidere sul turismo nel proprio territorio, principio essenziale del turismo responsabile
La premiazione avverrà oggi 27 aprile 2009 Le fotografie sono state selezionate dalla giuria composta da Lucio Terraciano, Pasquale Centanni e Biagio Ippolito.
Nel corso della premiazione sarà proiettato un video con tutte le foto dei partecipanti al concorso e sarà avviata una discussione sulle possibili iniziative finalizzate alla valorizzazione di Capodimonte; ne discuteranno: Vincenzo Acanfora, Gennaro Centanni, Mario Festa, Sergio Galietto , Carmne Maturo (il sottoscritto), Nicola Oddati. 

Fare Mente-Locale
“Fare mente locale”, cioè pensare con la mente del luogo, è l’invito che rivolgo a cittadini, frequentatori ed amministratori del territorio perché sono convinto che se non ci si localizza nel posto e nel luogo dove c'è un problema, questo non lo si può risolvere, il che significa che solo le persone che stanno in quel determinato postoo pensano come si pensa in quel posto, possono vivere le questioni e trovare le giuste risoluzioni. Per questo invito i lettori e gli amici che leggono questo post a fare "Mente Locale" e collaborare con il circolo Neapolis 2000 di Legambiente per avviare un'azione concreta e partecipata sul territorio di CAPODIMONTE

maturo.carmine@gmail.com

Nessun commento: