E' necessario invece dare valore all'altra Campania e contemporaneamente far decollare la legge regionale sul turismo ormai da troppo tempo in attesa di essere discussa in Consiglio regionale.
E' utile e necessario promuovere e dare voce alla Campania degli oltre 4mila kmq di aree protette, il 30 per cento del suo territorio, dove arte e natura, mare e gastrononia si fondono per costituire un patrimonio unico al mondo.
La Campania conosciuta dai turisti di tutto il mondo e che oggi rischia di pagare il conto, pesante, dell'eco dell'emergenza rifiuti.
Perché c'è un "effetto monnezza" che fa dimenticare, anche agli stessi campani, che il centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta con il suo parco, il sito di San Leucio, le aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, il parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con le aree archeologiche di Pestum e Velia, Padula sono tutti siti Campani definiti dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Un effetto già in atto a tutto svantaggio dell'economia della regione.
Ma che si può fermare. Per questo è necessario proporre una Campania dove è possibile coniugare la vacanza e la conoscenza dei luoghi con la possibilità di dare sostegno al territorio e ai cittadini che si impegnano per difenderlo.
Perché andare in vacanza in Campania, per ogni cittadino italiano deve significare voler bene all'Italia.