18.8.09
Inno Nazionale: Bossi fa marcia indietro.'O Sole mio resta la "Canzone Nazionale"
17.8.09
Caro Bossi, solo ‘O Sole Mio può essere l’Inno nazionale italiano.
E’ la canzone più famosa nel mondo pare che i suoi royalties fruttano circa 150 mila euro all'anno.
E’ stata cantata ovunque perfino nello spazio infatti, si dice che Jurij Gagarin, nel corso del volo che portò per la prima volta un uomo intorno all'orbita lunare, scelse di cantare proprio 'O sole mio.
Jazzisti e cantanti lirici, pop e del rock, tutti possono vantare di aver cantato e di cantare "'O sole mio”. Si ricorda fra tutti Elvis Presley con "It's now or never".
‘O Sole mio è proprio la melodia più appropriata per l’Inno nazionale italiano proprio perché è universale e tutti la conoscono e riconoscono come musica italiana. Tra l’altro è stata già sperimentata come tale, infatti alle Olimpiadi di Anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell'Inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare 'O sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria
6.8.09
Ente Regionale Parco Campi Flegrei:
I rappresentanti di Consiglio Giunta e Presidenza rinunciano alle proprie indennità per consentire il pareggio del bilancio.
I componenti delle associazioni ambientaliste presenti nel Consiglio Direttivo dell’ente Parco dei Campi Flegrei (Carmine Maturo Legambiente, Domenico Cristofori Lipu, Vincenzo Russo WWF) evidenziano il grande senso di responsabilità dimostrato dal presidente e da tutti i componenti del Consiglio nel tagliare le proprie indennità al fine di consentire il pareggio del bilancio e una minima continuità operativa dell’Ente, a causa del finanziamento regionale 2009 del tutto inadeguato (83.000 euro annuali) e addirittura inferiore del 40% dei fondi 2008.
La scelta responsabile di Consiglio e Presidente di apportare tagli considerevoli sulla spesa ordinaria dell'Ente Parco, partendo da quelle afferenti alle prescritte indennità, evidenziano la non sostenibilità della situazione finanziaria attuale nella quale, a causa di fondi regionali irrisori, si rischia di non poter attivare azioni di primaria importanza che la legge affida all’Ente Parco. Per tale motivo, concludono Maturo, Russo e Cristofori, la rinuncia alle identità rappresenta un sano atto di protesta civile per chiedere alla Regione di garantire la gestione amministrativa, cioè dotare, finalmente, gli Enti Parco di personale e fondi adeguati, perché possano, come loro compete, svolgere la loro missione di conservazione della natura, di tutela della biodiversità, di vigilanza dei vincoli di salvaguardia.
Info: 349.45.97.997